ORIZZONTE PASTORALE 2019/2022

"Io sono la vite, voi i tralci..."

Gv 15,1-17

Nel 2016 la nostra Chiesa di Verona si è data un Orizzonte pastorale: “Sale della terra e luce del mondo”, che non muta e rimane davanti a noi.
Ogni passo verso di esso svela nuovi colori e nuove possibilità, ma resta davanti, quale richiamo ad andare nella stessa direzione. La nostra comunità diocesana ha inteso dare inizio ad un processo, un “orizzonte” verso il quale guardare per camminare nella prospettiva di far crescere l’attitudine missionaria della Chiesa. Un orizzonte pluriennale, che voleva e vuole essere un work in progress, cioè un cammino, un lavoro che si sviluppa progressivamente. Questo per far fronte al cambiamento d’epoca che stiamo vivendo.

Alla luce di questa visione, in fase di redazione dell’Orizzonte pastorale, in ascolto degli organismi di partecipazione della nostra Diocesi, sono state identificate quattro chiavi di lettura (da Evangelii gaudium) che ci permettono di impostare il lavoro pastorale per il futuro della nostra comunità diocesana:

DISCEPOLI ABITATI DALLO SPIRITO
…ossia fare in modo che tutti possano incontrare la persona di Gesù Cristo e diventare suoi discepoli per la forza dello Spirito. Non un Cristianesimo etico o ideologico o solamente culturale quindi, ma relazionale. Perché è la relazione personale con Cristo che salva. Non dobbiamo dimenticare che la Chiesa esiste per evangelizzare, diceva san Paolo VI. E per evangelizzare prima di tutto siamo chiamati ad essere discepoli abitati dallo Spirito.

LA CHIESA IN USCITA
…per “una rivoluzionaria conversione pastorale che consenta alle strutture della Chiesa di trasformarsi in strumenti agili e canali aperti per l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’autoconservazione.

UNA PASTORALE PARADIGMATICA
…avviando un processo di conversione pastorale. L’incontro con Cristo non può fondarsi su eventi o cose da fare, ma su cristiani testimoni, su comunità di discepoli credenti e credibili, attraverso azioni pastorali che il Popolo di Dio sente abitate dallo Spirito Santo.

LA CHIESA COME FAMIGLIA
…per vivere la fede così, la chiamata è quella di fare famiglia, cioè fare in modo che tutti si sentano, e siano, fratelli e sorelle. La comunione diventa perciò il primo obiettivo dell’essere Chiesa, una Chiesa che fa famiglia.

È con queste chiavi di lettura che vengono perciò esposte alcune priorità: “Il primo lavoro non più prorogabile è la rivalutazione e la verifica delle strutture ecclesiali di comunione pastorale, ossia i vicariati e le zone pastorali al fine di una codificazione prospettica delle Unità Pastorali.”

Il cammino si è sviluppato in tre passi prendendo spunto da tre verbi che hanno fatto da punto di partenza per la riflessione nel convegno di Firenze e che hanno caratterizzato ognuno di questi ultimi tre anni pastorali:

• USCIRE (2016-2017)
• ANNUNCIARE (2017-2018)
• ABITARE (2018-2019)

Nel 2019 è il momento di fare altri tre passi, guidati dal Vangelo di Giovanni “Io sono la vite, voi i tralci”.

Il 14 giugno scorso, ogni Equipe di Accompagnamento, composta da Coordinatori, Moderatori dei CPP, Parroci e Vicari Parrocchiali, ha vissuto un bel momento fraternità, pregando insieme il Vespro, condividendo la cena e partecipando alla serata trasmessa in diretta da Telepace.

Non si tratta di una serie di attività pastorali da svolgere, ma un orizzonte verso il quale camminare con stile sinodale nella prospettiva di una Chiesa missionaria, che non si stanca di annunciare in questo nostro tempo Gesù Cristo morto, risorto, salvatore del mondo, che dona il suo Spirito. È questo l’Orizzonte pastorale della diocesi di Verona per i prossimi tre anni.

Come anche a partire dal 2016 ogni anno pastorale sarà scandito da un verbo:

• RIMANERE (2019-20)
• CONDIVIDERE (2020-21)
• GIOIRE (2021-22)

I tre passi del cammino:
Primo passo: Rimanere (2019-2020) Per il primo anno del triennio pastorale l’obiettivo generale è dato dall’accogliere e riscoprire continuamente la propria identità battesimale come gli amati dal Padre. Il testo di riferimento è quello del vangelo di Giovanni (15,5-10): “Io sono la vite, voi i tralci. (…) Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore”. Nell’amore del Padre ci si scopre gli amati e si matura il frutto dell’ascolto. Si riflette pertanto sulla dimensione sacramentale del Battesimo e della Confermazione. (lettura da libretto delle peculiarità di questo primo anno)

Secondo passo: Condividere (2020-2021) Nel secondo anno la Diocesi propone un obiettivo: condividere la fraternità nella comunione e riscoprire la nostra identità eucaristica. È l’invito a vivere “da fratelli”, sulla spinta evangelica del testo di Giovanni (15,12-15): “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”. In questo rapporto di reciprocità, con Dio e con i fratelli, si scopre e si matura il frutto dell’accoglienza. I sacramenti di riferimento sono quindi l’Eucarestia e la Penitenza.

Terzo passo: Gioire (2021-2022) Il terzo anno pastorale sarà caratterizzato dal verbo “Gioire”. Non la gioia effimera, ma la vera gioia che è dono dello Spirito, da condividere per l’edificazione del Regno di Dio. È sempre il Vangelo di Giovanni che guida (15,11-16): “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”. Il frutto da maturare è quello dell’umiltà, nella quale la gioia riposa. I sacramenti da riscoprire sono quelli dell’Ordine e del Matrimonio.

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