SALUTO A DON ALBERTO

È durato due anni, carissimo don Alberto, il tratto di strada che abbiamo percorso con te, un cammino breve, impegnativo e ricco di esperienze che ci hanno aiutato vicendevolmente nella crescita umana e cristiana.

Camminare insieme ci ha avvicinato, legato e unito.

Sicuramente il tuo dividerti tra Pozzo e Raldon, a volte, lo abbiamo sentito come mancanza; a me come prete, in particolare, è mancato il pregare assieme, il mangiare assieme, il condividere esperienze e progetti in modo semplice e informale, ma, è altrettanto certo, caro don Alberto, che nelle esperienze in cui ti sei coinvolto hai lasciato un segno. In tanti abbiamo goduto della tua disponibilità attenta e sempre gioiosa. In modo speciale gli adolescenti e i giovani che ti hanno avuto come diretto responsabile e compagno di viaggio.

Nello scorso giugno la nostra diocesi ha dato l’avvio al cantiere delle unità pastorali; ogni singola parrocchia dovrà percepirsi in modo organico e non più autosufficiente o autoreferenziale. Grazie per aver tentato di proporre questa nuova idea di Chiesa ai nostri giovani, lavorando appunto con quelli di Pozzo e di San Giovanni e anche per le dieci Parole.

La gratitudine ora si trasforma in preghiera e la preghiera, lo sappiamo bene, tiene saldi, nel tempo, i rapporti di amicizia rendendoli sempre più discreti e meno invadenti.

Ti auguro di essere una persona di profonda fede. Il prete è innanzitutto un credente, che desidera parlare di ciò che riempie il suo cuore. Nutri costantemente la tua vita di Parola di Dio, di preghiera e di carità fraterna.

Con affetto e stima.

Tanti auguri, caro don Alberto!

Don Fabrizio

Raldon 2 settembre 2017

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